Valutazione di impatto e non solo. Può essere ambientale, sociale, culturale: in ogni caso l’impatto restituisce il senso profondo del fare impresa. Identificarlo e misurarlo è sempre più rilevante per le organizzazioni contemporanee che, secondo la società di consulenza PWC, quando sono guidate da un proposito vedono crescere il proprio valore fino al 175%. Il motivo? Le imprese orientate all’impatto ispirano più fiducia, restituiscono senso al lavoro delle persone, attraggono più talenti e sono quindi più solide in un contesto mutevole e incerto come quello in cui viviamo.
Cosa si intende per impatto?
L’impatto non è semplicemente l’effetto dell’agire aziendale.
In un sistema complesso, come l’organizzazione e la società, non possiamo più ragionare in termini di causa-effetto: l’azienda, il mondo non sono sistemi ordinati e quindi non seguono le leggi della linearità. Secondo la Teoria della Complessità dobbiamo invece ragionare in termini di impatto delle nostre azioni. Quello che facciamo innesca una serie di azioni e reazioni. Non possiamo controllarle tutte ma guidarle con intenzione. Ecco il senso dell’impatto aziendale: orientare l’evoluzione della società in una certa direzione nel rispetto delle persone, delle comunità e del pianeta.
Il valore dell’impatto per l’impresa.
Negli ultimi decenni, e a partire dalla pandemia COVID in modo accelerato, le imprese sono diventate consapevoli del proprio ruolo di protagoniste nell’evoluzione ambientale, sociale, economica. Se un nuovo paradigma è possibile, deve passare dal fare impresa. Qui si trovano le risorse in termini di competenze, denaro, energie per attivare il cambiamento e trasformare il sistema economico attuale.
Lo sviluppo in Italia del modello Benefit e in tutto il mondo la diffusione delle B Corp dimostrano che l’attenzione all’impatto è sempre più pervasiva ed è anche strategica. Lo dicono i numeri. Secondo “We have a purpose” il Report di PWC sul proposito aziendale, le organizzazioni guidate dalla volontà di produrre impatto sul mondo hanno registrato nel 2022 un incremento del proprio valore del 175% in 12 mesi. Quando un’azienda è guidata dal proposito i clienti tendono a fidarsi di più e a preferirla rispetto ai competitor. Non solo: l’impatto è sempre più rilevante tra le motivazioni per cui scegliere di lavorare per una organizzazione. Nel 78% dei casi i talenti preferiscono aziende purpose-driven.
L’impatto aziendale, quindi, produce valore fuori, nel mondo, e dentro l’impresa.
Non basta la valutazione di impatto per lasciare il segno.
Non basta dichiarare la volontà di produrre un impatto.
Affinché produca davvero valore per il mondo e l’impresa, è necessario rendere l’impatto strategico e misurarlo. Renderlo strategico vuol dire comunicarlo in modo chiaro e condividerlo prima di tutto dentro l’azienda, tra le persone che collaborano. In questo modo lungi dal rimanere una vaga dichiarazione di intenti si trasforma in un motore per l’azienda in grado di attivare energie, aumentare la motivazione sul lavoro, il senso di appartenenza, la capacità di collaborare con creatività.
Come possiamo trasformare l’impatto da mero intento a propellente organizzativo?
Scopri il tuo “why”: team working per condividere l’impatto.
Attraverso il team working è possibile far emergere le dinamiche più profonde del lavoro in team. Le attività partecipate permettono di far emergere temi chiave con leggerezza e fluidità: focalizzare il proposito e connettersi all’impatto aziendale diventa un gioco e lascia il segno.
Scrittura collaborativa delle finalità di beneficio comune.
Per rendere lo sforzo di produrre impatto aziendale più omogeneo e unificante è possibile organizzare workshop partecipativi in cui individuare e scrivere insieme le finalità di beneficio comune che ogni Benefit ha il compito di focalizzare. L’impatto non sarà qualcosa di distante e remoto ma una leva strategica per l’organizzazione.
Misurare: la valutazione di impatto.
Secondo la legge italiana le società Benefit sono tenute ad individuare le finalità di beneficio comune e a valutarne l’impatto comunicandolo attraverso una relazione annuale. Come scrive Assobenefit, il tema delle metriche è centrale per misurare gli effetti concreti in ambito ambientale, sociale e di governance. Per questa ragione le metriche non sono definite per legge e le Benefit sono tenute ad individuarle e metterle in pratica. Sì, ma come rendere la valutazione d’impatto davvero significativa?
OKR e valutazione di impatto.
Lavorare sugli OKR significa individuare gli obiettivi chiave e le strategie per conseguirli con più efficacia attraverso un monitoraggio che permette di sperimentare e adattare le strategie passo passo. Lo stesso approccio vale per le finalità di beneficio comune e la loro misurazione: come stiamo andando? cosa possiamo cambiare? Costruire la valutazione di impatto con gli OKR permette di rendere l’organizzazione più intelligente e flessibile.
Codesign degli indicatori per la valutazione di impatto.
Perché solo i vertici aziendali dovrebbero disegnare le metriche per la valutazione d’impatto? Aprire a un team più ampio permette di integrare più punti di vista e, attraverso workshop collaborativi, di progettare insieme indicatori più significativi soprattutto per chi dovrà servirsene. In questo modo le metriche non saranno fredde imposizioni calate dall’alto ma il frutto di un lavoro comune: più facili da capire e adottare.
Co-progettare organizzazioni di impatto.
Possiamo farlo insieme!
Questo è il nostro lavoro. Per comprendere meglio come disegnare in modo collaborativo organizzazioni in grado di evolvere e affrontare la complessità, ogni due mesi organizziamo incontri online aperti di codesign. Puoi già iscriverti al prossimo.
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