Le metafore sul lavoro aiutano ad andare in profondità per cogliere aspetti nascosti della cultura organizzativa. Ne individuiamo tre per gestire il conflitto nei gruppi con un obiettivo: renderlo occasione di evoluzione.
Il conflitto sul lavoro, infatti, spesso esplode con conseguenze sulle relazioni e il clima. Se non c’è modo di evitare che i conflitti accadano, possiamo però interpretarli e affrontarli. Il conflitto infatti è un iceberg, una porta e un fuoco: è la parte visibile delle dinamiche di relazione nascoste, ci conduce verso una soglia da oltrepassare, brucia ma genera anche una energia utile e preziosa.
L’iceberg: dove nasce il conflitto sul lavoro.
Quando guardiamo a un conflitto sul lavoro tendiamo a vedere gli effetti visibili: tensione, malessere, lamentele. Ma un conflitto spesso nasce in una sfera della realtà che sta sotto la superficie visibile.
Quando esplode un conflitto in un team chiediamoci in quale livello della realtà è nato. Secondo il Processwork, o Arte del Processo, tre sono i livelli della realtà:
- Realtà del consenso: la parte visibile e tangibile della nostra esperienza.
- Terra del sogno: lo spazio invisibile e sotterraneo dove si alimentano le emozioni e l’esperienza soggettiva.
- Essenza: il luogo del senso, del proposito e della pienezza.
Spesso un problema si presenta nella realtà del consenso ma è solo la punta dell’iceberg.
Ciò che emerge dall’acqua è il sintomo di una tensione presente a un livello più profondo. Fino a quando non ci immergiamo non riusciremo a comprendere quale messaggio porta quel conflitto.
Se il conflitto sul lavoro si manifesta all’interno di una riunione ogni volta che dobbiamo prendere una decisione molto spesso il motivo va cercato nella sfera della visione e dei valori dell’organizzazione. Forse è sintomo di poca coerenza tra i valori dichiarati e quelli agiti, o di poca aderenza da parte del team alla visione dell’organizzazione. Pensiamo al boicottaggio sottile che a volte si percepisce in un team: persone che arrivano sistematicamente tardi alle riunioni, gossip, lamentele, disimpegno. Il messaggio è che le persone non si sentono abbastanza viste e valorizzate?
La porta: cosa accade se non affrontiamo un conflitto sul lavoro
Andiamo avanti con le metafore sul lavoro per capire la dinamica del conflitto nei gruppi!
Il conflitto sul lavoro è come chi bussa alla porta. Prima lo fa timidamente nella speranza che qualcuno lo faccia entrare e ascolti quello che ha da dire. Se nessuno arriva ci riprova, questa volta con più energia. Se nessuno arriva di nuovo il conflitto busserà con ancora più forza fino a quando molto probabilmente butterà giù la porta. Cosa vuol dire? Che il conflitto non va evitato, va invece portato nei gruppi e ascoltato.
Il fuoco: il messaggio nascosto dietro un conflitto
La metafora più immediata del conflitto sul lavoro è il fuoco.
Quando due persone stanno discutendo animatamente si percepisce un cambio di livello nell’energia: la tensione e l’elettricità nell’aria aumentano. Il conflitto spesso è un fuoco che divampa quando meno te lo aspetti. E come quel fuoco brucia. Per questo ci fa paura e tendiamo a non portarlo fuori. Allo stesso tempo come quel fuoco produce energia. Se direzionata quell’energia può essere motore di cambiamento individuale e collettivo.
Il fuoco, nel processo alchemico, anziché distruggere trasforma gli elementi in oro. Dobbiamo imparare a vedere i conflitti come un’opportunità per crescere, l’oro delle nostre relazioni.
Arnold Mindell, fondatore del Processwork, nel suo libro “Essere nel fuoco” afferma che i conflitti all’interno di un gruppo sono voci che vogliono emergere. Messaggi importanti che, se ascoltati, producono un miglioramento, un cambio.
Pratiche per affrontare il conflitto sul lavoro
Le metafore sul lavoro sono utili a interpretare ma anche ad agire di conseguenza. Visualizzando il conflitto, abbiamo progettato diverse pratiche per gestirlo. Una pratica molto utile è quella di provare a scrivere delle procedure condivise per affrontarlo. Dotarsi di piccoli passi che possono aiutare a dipanare una matassa aggrovigliata fatta di emozioni, sensazioni e punti di vista differenti.
Nelle organizzazioni Teal, descritte da Laloux nel libro “Reinventare le organizzazioni”, esistono molti esempi di procedure interne per la risoluzioni dei conflitti. Il presupposto per la maggior parte di queste organizzazioni è che il conflitto è inevitabile ma i comportamenti conflittuali non lo sono. E’ responsabilità di tutti e tutte impegnarsi per costruire un ambiente sicuro dove possiamo affrontare i conflitti con cura e attenzione.
Dentro Tara abbiamo queste piccole regole:
1- portare fuori un conflitto prima che sia troppo grande
2- trattare il conflitto con cura, senza aggressioni
3- provare a risolvere il conflitto in provato
4- per affrontare il conflitto sul lavoro chiedere aiuto al gruppo
Quando un gruppo riesce a lavorare su un conflitto senza sentirsi in pericolo e senza dover chiedere aiuto ad un capo che dirimi le tensioni quel gruppo impara a crescere, a prendere consapevolezza delle sue potenzialità e anche di ciò che deve migliorare. Il team, nell’approccio al conflitto diventa più responsabile delle proprie azioni e anche delle proprie emozioni.
Ascoltare il messaggio del conflitto.
Le metafore sul lavoro ci hanno aiutato fin qui. Ma nella pratica come si fa ad ascoltare il messaggio nascosto in un conflitto?
Imparando a fare principalmente due cose:
- cercare i bisogni dietro le posizioni: i bisogni sono universali, le posizioni personali
- spersonalizzare il conflitto: dividere la persona dal ruolo e dal messaggio che porta evitando così attacchi personali e focalizzandoci sul contenuto
Stare nel fuoco, con coraggio forza e amore, trasforma.
Niente come una sfida, un conflitto o un momento di crisi ha la capacità di trasformarci e di portarci a vedere le cose in maniera diversa
In sintesi possiamo dire che il conflitto è un’opportunità se riusciamo a leggere il messaggio che ci porta ed è trasformativo perché:
- aiuta a migliorare i nostri processi,
- aiuta a essere più aderenti alla visione
- aiuta a dare spazio alla creatività e al valore delle persone che lavorano in team.
Un progetto per affrontare il conflitto al lavoro.
Eccolo! Si tratta di un percorso team working e permette di rendere il conflitto al lavoro evolutivo. Proprio come è accaduto nel lavoro con ReCommon.