Inclusione aziendale e engagement: come promuoverle?
In un contesto in rapida evoluzione, in cui le relazioni tra persone contano sempre di più per affrontare l’incertezza con creatività, l’inclusione è strategica: permette di aumentare punti di vista e ingaggio.  Un obiettivo strategico per ogni people strategy che si rispetti!

Inclusione aziendale e engagement: lo scenario.

L’inclusione in azienda non è solo giusta, è produttiva e funziona come una leva strategica per attrarre e valorizzare talenti.
Secondo l’Employer Brand Research 2023 di Randstad per il 54% dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto tra i Millennials, è importante che l’azienda promuova attivamente un clima inclusivo. Se consideriamo che le persone non trascorrono più tutta la vita professionale in un solo posto di lavoro, il tema è determinante per la sopravvivenza delle organizzazioni nel tempo.

Il dato è ancor più significativo se connesso con i livelli decrescenti di engagement registrati tra le generazioni. Secondo lo studio della società di formazione Dale Carnegie Training pubblicato dal Sole 24 Ore, le persone della generazione Baby Boomer mostrano un grado di coinvolgimento mediamente più alto della Generazione X e Millennial. Ad incidere potrebbero esserci fattori diversi tra cui la trasformazione del lavoro: di come lo facciamo e lo pensiamo. Come hanno scritto Andrea Colamedici e Maura Gancitano nel libro “Ma chi te lo fa fare?”, il lavoro contemporaneo appare spesso privo di senso, incapace di mantenere le promesse. L’incantesimo si è spezzato. Abbiamo l’opportunità di riprogettare il lavoro: possiamo riscrivere le regole della collaborazione rimettendo le relazioni al loro posto. Il centro del sistema organizzativo.

Strategie per promuovere inclusione aziendale e engagement.

Per attrarre e mantenere talenti in azienda chi si occupa di Umane Risorse – dove l’inversione serve a sottolineare una trasformazione – può adottare lo sguardo della facilitazione: l’insieme di metodi e tecniche per aumentare la partecipazione e il coinvolgimento – abbiamo scritto le FAQ per approfondire.

Facilitare vuol dire creare contesti organizzativi inclusivi dove le persone si sentono più sicure psicologicamente, più libere di mostrare il proprio talento e più motivate.

L’HR facilitatore o facilitatrice pensa alla team strategy: ha chiaro l’obiettivo di attrarre e valorizzare talenti, ma anche di farli dialogare. Punta ad aumentare la collaborazione felice. Ma nel concreto come può fare?

Tre tecniche per aumentare inclusione e engagement.

Il team working per rimuovere gli ostacoli nascosti.

Il primo step è individuare i blocchi profondi che ostacolano la collaborazione. Una persona di talento non potrà mai esprimersi pienamente in contesti tossici. Il team working è il lavoro di gruppo che permette di far emergere in sicurezza quello che le persone non riescono a comunicare con chiarezza e che spesso alimenta tensioni, conflitti, gossip. Permette di nominare l’elefante nella stanza, quel grande ostacolo che c’è ma che nessuno indica apertamente. Dargli un nome vuol dire iniziare a superarlo – come ha fatto ReCommon con noi.

Codesign del manuale per l’inclusione.

Il secondo step per aumentare l’engagement è il design partecipativo di procedure per l’inclusione. Vuol dire progettare in team le pratiche da adottare per co-costruire un clima davvero inclusivo, a partire dai gesti quotidiani, e fondato sulle specifiche esigenze delle persone e dei team. Spesso per cambiare la cultura aziendale non serve partire dai principi che dichiariamo ma dalle pratiche che facciamo – e che funzionano se sono costruite insieme, sulla base dell’organizzazione vera, viva non di quella ideale. Un manuale scritto insieme non prenderà mai polvere nel cassetto.

Design collaborativo della comunicazione interna.

Il terzo step per facilitare l’inclusione e aumentare l’engagement è la scrittura collaborativa di un manuale ad uso interno per il linguaggio inclusivo. Affinché la comunicazione interna sia una leva strategica di partecipazione e coinvolgimento è necessario pensarla insieme. Definire insieme le regole del linguaggio inclusivo da adottare è prezioso per mettere a terra una people strategy che davvero pensa alle persone. A partire dalla newsletter interna.

Newsletter per aumentare l’inclusione in azienda

Ogni mese inviamo una newsletter agile e breve con consigli, tecniche e pratiche per aumentare la partecipazione e la collaborazione.
Promesso: non ruba troppo tempo ma è utile per sperimentare piccole pratiche per la trasformazione organizzativa.

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