Mini guida per valorizzare la genitorialità al lavoro

Genitorialità non è una parolaccia! Significa assumere in modo consapevole il proprio ruolo con un impatto su tutte le sfere della vita, anche lavorativa. Vuol dire non solo diventare genitori ma attivare con consapevolezza nuove attitudini e competenze legate al proprio ruolo con un effetto diretto sulla propria capacità di leadership. Eppure spesso le aziende hanno paura delle mamme e dei papà rischiando così di perdere un grande potenziale. Abbiamo immaginato piccole pratiche per trasformare la cultura aziendale e progettare imprese dove essere genitori è un valore.

Indice dei contenuti

Chi ha paura di mamma e papà?

La risposta è facile: le aziende. Non tutte, alcune. Ancora troppe.

Spesso nelle pagine delle testate leggiamo storie che provengono dal medioevo del management in cui la maternità è allontanata come una piaga e la paternità sembra venire dalla Luna: esiste? Dimissioni in bianco, demansionamenti, mobbing fino alla conseguenza estrema del licenziamento sono gli effetti di una cultura della genitorialità fondata sull’ottica della efficienza a tutti i costi e su un timore: attenzione, i genitori potrebbero lavorare meno tempo!

Ma è davvero così? Cosa accade dentro e intorno e noi quando diventiamo genitori?

Cosa vuol dire genitorialità.

Prima di entrare nelle dinamiche del lavoro , una doverosa premessa: genitorialità è una parola bellissima con un significato potente. Non descrive solo l’aspetto biologico del diventare genitori ma anche la trasformazione psicologica della persona che con consapevolezza assume un nuovo ruolo. Nel farlo permette ad attitudini e competenze di emergere.

Da un punto di vista psicologico la genitorialità include:

  • la funzione affettiva e protettiva

Intese come capacità di cura, di empatia, di risonanza affettiva con l’altro, di capacità di sentire e leggere le emozioni.

  • la funzione regolativa e normativa

Capacità di regolare gli stati emotivi, di organizzare risposte comportamentali adeguate e non solo reattive, di porre limiti e di costruire contesti in cui è più chiaro cosa è ammesso e cosa no nel rispetto reciproco.

  • la funzione predittiva

Nel senso di attitudine a prevedere le prossime tappe e le evoluzioni future.

Tutte queste competenze nascono magicamente? No, certo. La genitorialità, però, permette di focalizzarle e allenarle. Con un impatto diretto sulla leadership personale e sul mondo intorno – lo abbiamo raccontato anche qui, attraverso l’esperienza di Melania.

I super poteri dei genitori in azienda.

La genitorialità, quindi, libera energie nuove preziose anche sul piano manageriale. Per questo motivo per le aziende perdere un genitore vuol dire rinunciare a professioniste e professionisti che hanno attraversato un percorso di sviluppo personale in grado di rafforzare il profilo di leadership e di potenziare competenze utili nei team. Qualche esempio?

  • la maternità diminuisce gli sprechi

Vale anche per i papà e in soldoni significa che i genitori hanno meno tempo da perdere e meno energie da sprecare. Useranno quelle a disposizione al massimo e renderanno il tempo di lavoro più produttivo eliminando sprechi inutili. Anchè questo, in chiave sistemica, significa sostenibilità aziendale: la capacità di non sprecare le risorse disponibili.

  • i genitori sanno riconoscere le priorità lavorative

In altri termini: con la nascita di un bimbo o una bimba, aumenta la capacità di priorizzare, di riconoscere cosa conta e cosa conta meno, quali azioni e obiettivi hanno la priorità. Questa competenza è fondamentale nei team di lavoro che, senza, finiscono per agire sempre in emergenza, arrivare tardi alle scadenze o lavorare sempre con affanno – tutti fattori, inoltre, che aumentano il conflitto e il burnout.

  • mamma e papà sono ingaggiati al lavoro

Di solito il ragionamento è opposto: i genitori non vogliono più lavorare. Se – aggiungiamo – il lavoro che fanno non è significativo per loro. In questo caso, però, la genitorialità diventa solo la molla che fa scattare un meccanismo pregresso. I genitori lasciano un’azienda se quell’azienda non valorizza le persone, non condivide il proposito, non è un luogo di collaborazione fertile. Altrimenti chi diventa genitore è più ingaggiato in quello che fa proprio perché ha meno tempo a disposizione e non può buttarlo per qualcosa di poco valore.

Le “organizzazioni con un perché” sono ambienti fertili, anche (soprattutto?) per i nuovi genitori.

Pratiche per valorizzare la genitorialità.

Trasformare la cultura della genitorialità in azienda, quindi, è fondamentale: per le persone e per le imprese in primis affinché non perdano talenti e competenze professionali. Come possiamo farlo? A partire dalle pratiche, ovvero da tutti quei comportamenti e processi che mettiamo in atto con intenzione affinché diventino abitudini di lavoro condivise. Ne abbiamo disegnate alcune, nella guida in fondo alla pagina le trovi tutte – sono 7.

Curriculum a prova di maternità.

Come ha scritto Riccarda Zezza in MAAM – Maternity as a Master, la maternità non è un buco sul cv. Al contrario: è un percorso di perfezionamento. Perché, allora, non inserirla nel curriculum mettendo in luce le competenze che ha permesso di sviluppare? L’HR potrebbe supportare le nuove madri nel farlo costruendo con loro un vero e proprio format che, raccontandola, valorizza la genitorialità in azienda.

Scuola aziendale per mamme e papà.

Non stiamo dicendo che organizzare la vita professionale da genitore sia semplice, anzi: è davvero un gran fatica. C’è però chi l’ha attraversata prima di noi e ha fatto esperienza. Perché non scambiare trucchi, consigli, idee tra persone che affrontano o hanno afrrontato la stessa sfida? L’azienda potrebbe organizzare uno spazio ibrido tra luogo di incontro e bacheca virtuale per raccogliere le domande e le risposte e mettere in connessione. Una piccola scuola dove imparare reciprocamente dall’esperienza.

Idee per valorizzare madri e padri al lavoro. 

Eccole! Le abbiamo raccolte nella mini-guida, leggera e breve, scritta in maniera collaborativa con le persone che hanno partecipato a Codesign the Future, il nostro workshop collaborativo, sul tema – lo facciamo uno ogni due mesi sui temi scottanti per le imprese.

Ogni guida è pubblicata con licenza Creative Commons 4.0. L’obiettivo è costruire un patrimonio di pratiche condivise per il cambiamento organizzativo. In altre parole: scarica la guida, falla tua e portala nel mondo se ti va!

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