Guida per processi decisionali efficaci con la sociocrazia.

La sociocrazia, o governance dinamica, è l’approccio che consente di rendere più partecipati i processi decisionali. L’impatto? Aumenta l’engagement, valorizza i talenti nei team, incrementa produttività e motivazione.

Se vuoi dare una sbirciata per capire se fa al caso tuo e della tua organizzazione, ecco la mini guida per portare la sociocrazia nelle organizzazioni. Non cambia la vita aziendale domani mattina ma può stimolare un primo passo per potenziare il coinvolgimento nei team.

Indice dei contenuti

Riunioni interminabili e come evitarle.

Ricordi il Mega Direttore Galattico? Un appassionato delle riunioni senza fine, organizzate come messe in scena del potere ma con un impatto deleterio sulla vita organizzativa. Ugo Fantozzi lo sapeva bene, ma non solo lui.

Secondo l’indagine Meetings in Americariunioni interminabili e poco proficue sono diffuse. Una media di 7 persone su 10 quando partecipa fa altro, come rispondere alle email. L’impatto si traduce in una perdita di risorse: tempo, denaro, motivazione. Facciamo una prova: moltiplica le ore passate in riunione con la paga oraria di chi partecipa. Quanto fa? Troppo.

Per rendere le riunioni proficue possiamo intervenire sui processi decisionali. Chiediamoci: come li facciamo?

Quando decide la maggioranza.

L’alternativa, spesso, è votare per maggioranza: facciamo ad alzata di mano! La decisione che si prende è quella in grado di rappresentare il numero più alto di persone.

L’approccio è diffuso nei sistemi democratici ma questo non significa che funzioni sempre. Ad essere democratico, infatti, è il confronto non necessariamente il modo in cui è gestito il processo.

Quando nei gruppi di lavoro decidiamo per maggioranza il rischio è aumentare la divisionemarginalizzare le posizioni, spaccare i team in fazioni. Chi si trova in minoranza può scegliere il conformismo, con una perdita di creatività, oppure il boicottaggio, con un rallentamento del lavoro: è proprio quello che vogliamo?

Modello autocratico: quando decide il capo.

Parliamo di approccio autocratico quando a decidere è “il capo” o un piccolo gruppo ai vertici. Tipico della leadership verticale e delle organizzazioni lineari, viene dal passato e nel contesto dell’economia della conoscenza rischia di generare frustrazionederesponsabilizzazione e un senso diffuso di impotenza.

Funziona ed è veloce? In alcuni casi sì, ad esempio nelle emergenze oppure quando i compiti sono ripetitivi e i risultati attesi standardizzati. Negli altri scenari genera distacco, perdita di autonomia e di responsabilità.

Piccolo disclaimer: esiste anche il capo illuminato che prima di prendere una decisione vuole ascoltare. Il rischio è che debba strutturare processi lunghi, faticosi senza cambiare l’esito finale: le persone sono comunque deresponsabilizzate.

La terza via: la sociocrazia nelle organizzazioni.

Esiste una terza via per prendere decisioni efficaci e sostenibili per tutto il team? Sì, è l’approccio sociocratico, o governance dinamica. Permette di aumentare l’engagement e di valorizzare i talenti durante il processo e di prendere decisioni efficaci e sostenibili.

Alcuni punti chiave:

Organizzazione in cerchi.

Le persone si organizzano in cerchi responsabili del proprio sviluppo e delle decisioni che prendono.

Il processo decisionale sociocratico.

La discussione in cerchio procede per giri di parola. Si parte dalla proposta, si ascoltano le obiezioni, si comprende come integrarle, si arriva a una decisione comune.

Il principio dell’assenso.

Non si produce consenso ma assenso inteso come nessuna obiezione ulteriore alla proposta finale.

La decisione finale è la migliore del mondo? Chissà, di certo è “good enough for now, safe enough to try” – sufficientemente buona per adesso, sufficientemente sicura da provare. Questo è lo spirito sociocratico: ci permette di sperimentare in sicurezza!

Bellissima, ma la sociocrazia a che serve?

Ecco la domanda chiave: grazie manager che la fai!

  • La sociocrazia incrementa la produttività:

il processo permette di generare più proposte e più focalizzate.

  • La governance dinamica aumenta l’engagement:

tutte le voci sono incluse e nessuna persona che partecipa al processo decisionale è costretta a scegliere tra conformismo, boicottaggio o disinteresse.

  • L’approccio sociocratico genera sicurezza psicologica:

non ci sono posizioni giuste o sbagliate, tutte sono generative. Il dubbio è visto come un dono e l’errore come strumento di apprendimento.

  • La sociocrazia facilita il cambiamento:

il cambiamento organizzativo non arriva come una bomba, è un processo partecipato.

Primi passi per sperimentare la sociocrazia.

Portare la sociocrazia nelle organizzazioni vuol dire modellare la cultura organizzativa. I primi passi esplorativi possono essere semplici, sicuri, di impatto. Ne suggeriamo tre.

  • Consapevolezza

Ebbene sì, si parte sempre da qui. Per adottare l’approccio sociocratico è bene preparare il terreno portando consapevolezza sui processi. Vuol dire guardare i comportamenti nel team e chiedersi se ci sono tensioni durante il processo, notare chi parla e chi no. Significa anche guardare dentro di sé per chiederci come ci sentiamo quando siamo parte della minoranza. Per esplorare il gruppo abbiamo costruito un breve test, un gioco: puoi provarlo, ricevere la risposta e chiederti se ti risuona.

  • Piccola raccolta di contenuti sulla sociocrazia:

la curiosità è un super potere, anche in questo caso. Ecco un po’ di link per approfondire.

  • Codesign dei processi decisionali

Ecco la nostra proposta per mettere in pratica i principi della sociocrazia nelle organizzazioni. Si tratta di progettare in modo collaborativo, i processi affinché siano più facili da adottare, inclusivi, produttivi. Raccogliamo le procedure in un handbook agile frutto del lavoro comune. Il momento migliore per fare Codesign dei processi? Ad esempio nel percorso di trasformazione in Benefit, dopo un cambiamento ai vertici o una fusione, quando una startup è in crescita.

La guida collaborativa sulla sociocrazia è un progetto aperto.

Ecco la guida in formato PDF

Ogni guida è pubblicata con licenza Creative Commons 4.0: prendila, usala, falla tua.

I contenuti sono frutti degli incontri di design collaborativo Codesign the Future in cui esperti e esperte, HR, imprenditori e imprenditrici affrontano sfide comuni in modo creativo, aperto, dialogante. L’obiettivo è costruire un patrimonio di pratiche condivise per il cambiamento organizzativo.

Grazie di cuore codesigners!

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