La facilitazione per riprogettare le riunioni. Perché serve e come funziona.
Ogni settimana una notizia sull’Agenda 2030

Per noi il cambiamento parte dalle parole con cui lo raccontiamo.

Lo abbiamo già detto e scritto ma vogliamo ripeterlo perché siamo consapevolə della grande dispersione di contenuto nel mare grande delle informazioni digitali.

Nel nostro piccolo desideriamo sostenere le campagne che sentiamo vicine con la consapevolezza che per produrre un grande impatto sul mondo servano tante voci, diverse, insieme.

La nostra comunicazione non vuole solo raccontare chi siamo e cosa facciamo, ma anche quale proposito ci muove e come ci relazioniamo con il resto del mondo.

Vogliamo diventare una piattaforma per il cambiamento e anche la nostra comunicazione è orientata a raccontare la trasformazione: nelle organizzazioni, attraverso la facilitazione, ma anche nel pianeta, tramite l’attivismo.

La prima campagna che abbiamo voluto sostenere ci riguarda da vicino. Tuttə. Ed è quella dedicata a promuovere e diffondere l’italiano inclusivo.

L’italiano inclusivo è la lingua che supera il maschile sovraesteso con cui descriviamo pluralità con il genere maschile anche se c’è un solo maschio, se ci sono donne e persone di genere non binario.

Crediamo che adottare l’italiano inclusivo sia un segno di consapevolezza e un modo per portare l’attenzione su un tema che ci sta a cuore.

Non sempre è facile, spesso sbagliamo, l’impegno chiede fatica. Ogni percorso, però, la richiede, questo non significa dover rinunciare a camminare.

Oggi torniamo sul tema per proporre una rassegna di contenuti interessanti, stimolanti e capaci di fare chiarezza sull’italiano inclusivo e sul tema più grande su cui punta il riflettore: il ruolo delle donne nella società.

Grazie a chi ha prodotto audio, testi, video tematici.

Navigare una rassegna di contenuti tematici (sotto) è un po’ come seguire le briciole di Pollicino: una ad una ci portano in un posto bello.

E noi desideriamo andare insieme verso un mondo migliore a partire da qui.

PS: la rassegna non vuole essere esaustiva ma solo aprire una finestra. I contenuti selezionati sono quelli che leggiamo, ascoltiamo, riceviamo noi quindi molto legati a un gusto personale.

PODCAST

Mis(S)Conosciute

Ci risiamo! Spesso parliamo di scrittori, di intellettuali, di uomini che hanno fatto la storia con il proprio pensiero. Stavolta invece raccontiamo solo le donne, per scelta. Mis(S)Conosciute è il podcast dedicato a scrittrici tra parentesi: poco conosciute, donne, che hanno qualcosa da dire.

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Non è un lavoro per donne

Non esistono lavori per uomini o per donne: esiste il talento. Il podcast lo racconta, superando le barriere nelle professioni.

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Lettera Femmina

Il podcast è la raccolta epistolare di tutte quelle lettere che non abbiamo mai ricevuto né abbiamo avuto il coraggio di scrivere e che toccano temi caldi e complessi. Qualche esempio? Caro violento, caro privilegio, caro maschio.

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TESTI

La prima statua di una donna a Milano//Wired.

A Milano su 121 statue solo 1 è dedicata ad una donna ed è stata inaugurata il 15 settembre 2021. La statua è dedicata a Cristina Trivulzio Belgiojoso: patriota è stata una donna estremamente all’avanguardia per i tempi in cui ha vissuto. Ricordarla non è guardare al passato ma evocare un modo di fare: avanti.

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Cyber-femminismi: come costruire e sostenere spazi femministi digitali?

Internet ha un ruolo nella trasformazione politica dell’esistente e va rivendicato. Il movimento femmista digitale è cronicamente sottofinanziato ed ha bisogno di noi. Lo scrivono le attiviste di Chayn Italia (ok, a noi piacciono molto non solo perché abbiamo collaborato, guardate anche la pagina Facebook e le loro campagne)

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Toponomastica Femminile

Ogni 100 vie e piazze dedicate a uomini solo 7 sono intitolate a protagoniste femminili e il 50% è rappresentato da sante e martiri. Eppure la toponomastica è importante: non solo indica chi è l’eroə ma anche quale sensibilità è predominante. Partendo dal dato è nata l’associazione Toponomastica Femminile qui raccontata da Repubblica.

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Il difficile dibattito in Italia per un linguaggio inclusivo

Quindi, è tutto facile? No, il tema dell’italiano inclusivo, seppur punta a costruire ponti e ad unire, è stato oggetto di un dibattito fortemente diviso. Fa il punto e lo ripercorre Valigia Blu in uno dei suoi pezzi chiave, che ci dicono come stanno le cose. (ps: l’articolo è di circa un anno fa ma funziona ancora molto bene)

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VIDEO

Il potere delle parole giuste, Vera Gheno TEDxMontebelluna

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