#OltreTara, tra gender gap, pienezza e diversità
Governance dinamica

Consiglio musicale per conciliare la lettura: Comptine d’un autre été – L’Après Midi/ Yann Tiersen

La metafora delle organizzazioni come organismi viventi apre scenari inconsueti anche in termini di comunicazione. In quest’ottica attività informative e storytelling diventano il risultato di un processo comunicativo fluido e creativo, orientato alla espressione del tema vivente, quel contenuto prezioso in grado di connettere l’organizzazione e il mondo. 

Le organizzazioni come sistema vivente. Frederic Laloux  riprende questa metafora in “Reinventare le Organizzazioni”, sottolineando come sia frequente tra i fondatori delle organizzazioni Teal.  L’immagine apre scenari di grande cambiamento anche nel campo della comunicazione: non solo – e non più – un dispositivo da applicare o un insieme di tecniche e strumenti per raccontarsi, ma un processo evolutivo in grado di generare domande utili alla ricerca di un senso. Insomma: non basta produrre un podcast o pubblicare una rubrica per dare voce alle organizzazioni. Serve, invece, andare in profondità alla ricerca del tema vivente.

Un’astratta suggestione?

Non proprio. Pensiamo alle conseguenze di una comunicazione ingegneristica, fondata sulla quantità e sul volume della voce aziendale: non solo rischia di sembrare piatta all’esterno ma – e forse soprattutto – produce un senso di frustrazione all’interno dell’organizzazione. Stress da emergenza o, al contrario, piani editoriali ripetitivi: in ogni caso poca creatività e molto distacco. I team che si occupano di comunicazione spesso finiscono per viverla con ansia da pubblicazione o come una mansione meccanica e senza enfasi. Proprio le persone deputate a dare voce a un’organizzazione e a raccontarne la vita, finiscono per non sentirne più il fluire.

Una soluzione, però, può esserci e non va cercata troppo lontano. Siamo sicure si nasconda già nei gruppi di lavoro. Per raccontarla si possono prendere in prestito le parole di due pedagogisti, Célestine Freinet e Paulo Freire: in fondo l’educazione e la comunicazione si somigliano se le guardiamo come processi maieutici, in grado di stimolare l’evoluzione e la piena espressione dei soggetti coinvolti.

Freinet, quindi. Secondo il noto maestro francese vale un mantra: non separare la scuola dalla vita. Allo stesso modo, aggiungiamo noi di TARA, è vietato separare le organizzazioni dal mondo!

Come per Freinet l’apprendimento della matematica si fonda sull’idea del calcolo vivente, ossia dell’applicazione dei problemi di aritmetica alla vita reale della classe, così il processo di comunicazione diventa più significativo se connesso alla vita vera dei team e delle comunità i cui le organizzazioni  operano. In altri termini: lo storytelling – l’arte di raccontare storie – non funziona se non ha un gancio con l’esperienza concreta, problematica, viva – appunto – delle persone fuori e nell’organizzazione.  Il nostro suggerimento per una comunicazione piú viva: stop ai piani editoriali rigidi e ripetitivi, sì a rubriche aperte, inclusive e flessibili.

Un esempio?

La rubrica di TARA, che prende il via con questo approfondimento, dedicata alla pubblicazione di contenuti originali su temi connessi alla trasformazione delle organizzazioni. Gli articoli non hanno un perimetro di contenuti rigido ma un format flessibile e una ricorrenza stabile nel tempo: le riunioni si arricchiscono così di una sessione editoriale mensile nella quale discutere i temi oggetto delle settimane successive per rispondere all’esigenza di confronto tematico e comporre, nel tempo, una voce unica e corale di TARA. La sessione editoriale, inoltre, permette il nutrimento della discussione interna e del confronto, stimolandolo su temi diversi proposti da tutti.

E se il problema diventa il contenuto delle pubblicazioni la ricerca va condotta a monte, risalendo alle origini della strategia di comunicazione, al mito organizzativo – ossia il racconto che ispira l’organizzazione e la sua evoluzione. Il processo di comunicazione ha senso, in sostanza, se nasce dalla sorgente del team, l’unico soggetto capace di trovare – non solo ideare – i temi generatori.

Per Paulo Freire un tema è generatore quando è connesso alla vita presente e si rivela nelle parole con cui naturalmente le persone descrivono una situazione presente, problematica e concreta. Ecco il nostro suggerimento: è in quel vocabolario naturale vanno cercati i contenuti di cui parlare affinché l’impresa come organismo vivente possa esprimersi pienamente e in modo autentico. Con un rischio, certo: generare processi di comunicazione non lineari, sperimentali, che cambiano e si trasformano. Ma, proprio per questo, risultano più vitali, coinvolgenti, creativi. Ancorati, però, a un nucleo forte: il senso profondo del team, il motivo per cui l’organizzazione esiste.

Connettere l’organizzazione con il mondo e le sue sfide attuali, quindi, e raccontarsi con voce sincera e un linguaggio genuino, personale. Cambiando anche contenuti e strumenti per esprimersi con l’unica regola di restare fedeli al proprio proposito.

Con TARA stiamo provando a raccogliere la sfida di immaginare nuovi modi più partecipati per progettare Piani di Comunicazione “vitali”, in grado di restituire la voce autentica e inclusiva delle organizzazioni. Non più strumenti rigidi che rispondono a modelli astratti ma processi maieutici pensati per far emergere dai team il mito dell’organizzazione e i temi generatori, quei contenuti significativi di cui parlare in un determinato periodo di tempo per connettersi con il mondo.

Tra le attività di comunicazione pensate per alimentare la partecipazione al palinsesto editoriale di TARA, ad esempio, è in corso di progettazione una rubrica per la raccolta della voce dalla community: un progetto di restituzione di contenuti elaborati da persone che operano nelle organizzazioni in trasformazione affinché trovino in TARA una interlocutrice attiva.

La comunicazione diventa così processo dialogico e flessibile, non un sentiero già segnato ma un viaggio di scoperta!

Federica Colonna

Responsabile comunicazione e strategie narrative TARA

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